Cosa facciamo

Il progetto Cultura dell’Incontro intende creare spazi condivisi per i giovani per sviluppare ulteriormente le loro conoscenze, attitudini e competenze, e avvicinare strumenti significativi che possono incoraggiarli a impegnarsi attivamente con le comunità, a mettere in discussione e trasformare le narrazioni di odio e discriminazione, contribuendo così alla prevenzione della violenza.

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Cosa facciamo

The Culture of Encounter project intends to create shared spaces for young people to further develop their knowledge, attitudes and skills and get acquainted with meaningful tools that can encourage them to actively engage with communities, to question and transform the narratives of hate speech and discrimination, thus contributing to the prevention of violence.

La pandemia di COVID-19 ha stimolato la solidarietà tra persone di diverse religioni e culture; allo stesso tempo, ha anche esacerbato le tensioni tra migranti, rifugiati e comunità ospitanti in Europa. I discorsi di odio, la stigmatizzazione, l’incitamento alla discriminazione e la xenofobia sono aumentati durante la pandemia, basandosi su una cultura di sfiducia esistente nelle società.

I giovani hanno un ruolo cruciale da svolgere per sfidare le narrazioni basate sulla paura, gli atteggiamenti e i comportamenti che promuovono l’antagonismo. Possono aiutare a promuovere e creare una cultura dell’incontro, del dialogo e della collaborazione in Europa.

Una Cultura dell’Incontro, in definitiva, favorisce la promozione dei diritti umani, i principi della democrazia e il valore di imparare a vivere insieme in società plurali.

Obiettivi specifici

Il progetto cerca di potenziare e permettere ai giovani di diventare "agenti di trasformazione" nelle loro comunità. Più specificamente, mira a:

1. Collegare i cittadini europei e i giovani migranti e rifugiati che vivono in Europa.

2. Migliorare la consapevolezza e l’esperienza di cittadinanza attiva dei giovani partecipanti.

3. Introdurre gli strumenti dei processi di dialogo interculturale e interreligioso come punto di partenza per affrontare i problemi di discriminazione, odio e violenza nelle loro società.

4. Promuovere l’empowerment dei giovani selezionati per diventare moltiplicatori e sviluppare iniziative nelle loro scuole e comunità per promuovere l’inclusione, il rispetto per la diversità e il pluralismo.

5.Fornire ai giovani gli strumenti per creare e documentare narrazioni e soluzioni stimolanti per promuovere la comprensione reciproca e la solidarietà.

6. Sviluppare una campagna di sensibilizzazione guidata dai giovani per mostrare in tutta Europa le loro azioni e iniziative collettive interreligiose e interculturali.

7. Fornire agli educatori pratiche pedagogiche che possano sostenere i giovani partecipanti verso la creazione di una cultura dell’incontro nelle loro scuole e comunità.

Cosa ottengono i giovani, le scuole e le organizzazioni dalla partecipazione?

Il progetto ha molteplici benefici per le scuole, le organizzazioni, le comunità e i giovani coinvolti, tra cui

  • I giovani hanno il potere di affrontare questioni di discriminazione, odio e violenza attraverso il dialogo interculturale e interreligioso
  • Gli educatori hanno maggiori capacità di promuovere una cultura dell’incontro nelle loro scuole e comunità
  • I giovani sono collegati tra loro e fanno esperienze di cittadinanza attiva in tutta Europa
  • I giovani diventano moltiplicatori, conducendo iniziative per promuovere una cultura dell’incontro
  • I giovani imparano a usare tecniche di narrazione coinvolgenti
  • I giovani guidano un movimento sui social media per sviluppare nuove narrazioni dell’incontro

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